3 aprile 2011 - Lungo l’Adda in bici: da Paderno d’Adda a Brivio
Non un weekend, ma solo una gita domenicale, in una giornata di primavera, di quelle talmente belle che ti sembra di essere ad un passo dalle vacanze estive. Caricate le nostre bici in auto, raggiungiamo il posteggio di Trezzo d’Adda (provincia di Milano) in circa un’ora da Como. Qui inizia la pista ciclabile che costeggia ininterrottamente la pianura lombarda lungo il fiume Adda e i navigli di Leonardo, attraverso centrali idroelettriche, ponti, chiuse e deliziosi borghi. Il nostro itinerario prevede di pedalare fino a Brivio (provincia di Lecco), attraversando Paderno d’Adda e Imbersago, per circa 40 Km considerando sia l’andata che il ritorno. Il percorso è prevalentemente pianeggiante o comunque in falso-piano, eccetto il tratto che costeggia le rapide che invece risulta un pochino più impegnativo. Per avere più discesa al ritorno è consigliabile seguire il nostro itinerario, piuttosto che farlo al contrario. Il fondo sul quale si pedala è sterrato, ma molto agevole e ampio, abbastanza soleggiato tranne lungo i navigli di Leonardo e nel tratto tra Imbersago e Brivio. Nonostante i Km siano tanti, è un percorso affrontabile tranquillamente anche da persone non esperte e non allenate (come noi)
Restare a casa propria è una negligenza di cui, presto o tardi, si verrà puniti (P. Morand)
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Partiamo poco prima delle 12 e percorriamo il primo tratto con estremo piacere, senza troppa gente e con poca fatica. Superiamo 3 splendide centrali elettriche: Esterle, Bertini e Taccani.


La strada via via comincia a salire e il fiume si fa più impetuoso. Arrivati a Paderno si possono osservare i navigli costruiti da Leonardo con i relativi sistemi di chiuse, le rapide che terminano alla diga di Robbiate e il Ponte San Michele, costruito in ferro e con lo stesso stile della Tour Eiffel.


Scendendo finalmente verso valle raggiungiamo Imbersago, famoso per la ricostruzione del traghetto di Leonordo, che ancora oggi sfruttando la corrente del fiume attraversa le 2 sponde senza bisogno di motore. La traversata costa pochissimo e dura circa 5 minuti.


Ci fermiamo all’ombra di un albero per il nostro pic nic alternativo a base di blinis di riso con crema di piselli e salame e ne approfittiamo per osservare il comportamento di alcune papere appena nate.


Sono quasi le due e la gente a passeggio e in bici è tantissima e la pista ciclabile leggermente più stretta, quindi ci vuole un minimo di sforzo di acrobatica per driblare gli ostacoli. In un’ora raggiungiamo lo splendido borgo di Brivio, dove posteggiamo la bici e ci concediamo un gelato e una mezzora di meritato riposo.


Ci rimettiamo (dolorosamente) in bici, la fatica comincia a farsi sentire, ma per fortuna ci aspetta prevalentemente discesa. Nonostante la bella giornata che ci fa pensare di essere in estate, verso le 4 la luce comincia a calare e il fiume si infiamma di tutte le tonalità del rosso. Ci fermiamo di nuovo alla diga di Robbiate, dove tutt’intorno c’è un’orda di gitanti che sta terminando i barbeque.

Un’altra ora di pedalata e ritorniamo (stanchi) al parcheggio di Trezzo d’Adda.
