14-26 luglio 2009



Nonostante mesi di preparazione dell’itinerario con guide, diari di viaggio e racconti di amici, ci sentivamo insolitamente pieni di dubbi alla vigilia della partenza: troppo caldo? troppi chilometri? troppa insistenza nel commercio? troppo complicato spostarsi senza l’appoggio di una guida? Alcuni di questi dubbi si sono poi rivelati fondati, altri no. Nel complesso il Marocco ci ha lasciati incantati per la bellezza dei paesaggi così vari, per l’architettura strepitosa e per l’offerta di alloggi di qualità, la grande delusione è venuta dalla cosiddetta “cordialità marocchina”, che finisce nel momento stesso in cui non ti dimostri interessato ad alcun tipo di acquisto e dalla scarsa promozione e cura dei siti di interesse turistico al di fuori dei souk delle medine.









Restare a casa propria è una negligenza di cui, presto o tardi, si verrà puniti (P. Morand)

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14 luglio: Milano - Tangeri - Asilah


Partiamo da Milano con volo Easyjet, come di consuetudine in ritardo per le solite dispute dei passeggeri sulla dimensione del bagaglio a mano e dopo uno scalo a Madrid ci imbarchiamo per Tangeri, dove arriviamo pochi minuti dopo aver sorvolato lo Stretto di Gibilterra. L’aeroporto è poco più di un container iper climatizzato con una mini pista, comunque i bagagli arrivano in fretta, a differenza dell’auto prenotata dall’Italia con Europcar. Al banco delle auto a noleggio non c’è nessuno,  al bar ci dicono di aver pazienza che prima o poi qualcuno tornerà..... Con un occhio sul mio itinerario che sta già andando in fumo, cerco di rilassarmi... Comunque dopo una mezz’ora riusciamo ad avere l’auto: una C3 apparentemente in buono stato, eccetto per una miriade di graffi e avvallamenti nella carrozzeria che l’impiegato non vuole mettere in evidenzia sul foglio di ritiro (insistete, abbiamo visto due tedeschi perdere più di un’ora alla riconsegna, per dei presunti nuovi danni che loro contestavano). Una volta alla guida ci rendiamo conto che la macchina è un po’ meno evoluta della versione europea per quanto riguarda motore e carrozzeria e infatti ci darà non pochi problemi durante il viaggio.

In poco più di 20 minuti raggiungiamo Asilah, una cittadina balneare in direzione di Casablanca. Qui abbiamo prenotato un camera in un b&b trovato tramite homelidays (Dar alwane), gestito da un francese, proprio all’interno della medina: una meraviglia assoluta sia per posizione, che per tipo di alloggio. Il proprietario ci chiede qual è il nostro itinerario e ci avvisa subito che Asilah ha la medina più bella del Marocco e alla fine del viaggio concorderemo senz’altro con lui. La cittadina è caratterizzata da case e strade intonacate con calce bianca e dipinte di blu, che ricordano Santorini. Si gira tutta in un paio d’ore: il momento migliore della giornata è il tramonto, quando dalle mura si gode di uno spettacolo di colori bellissimo. Dopo le nove la medina va via via riempiendosi e a differenza delle altre città imperiali qui si può tranquillamente girare nel souk senza essere assaliti e addirittura alcuni hanno i prezzi fissi. Mangiamo la nostra prima tajine di pesce in condizioni igieniche abbastanza discutibili e poi ci ritiriamo nel b&b mentre fuori musica e parole animano la medina fino a tarda notte.








15 luglio: Asilah - Meknes


Lasciamo di buon’ora Asilah, dopo una lauta colazione a base di pane tostato e confetture casalinghe, per raggiungere Meknes che dista più o meno 4 ore di auto. Lungo il tragitto passiamo prima le saline di Larache e poi attraversiamo un lungo tratto di campagna, caratterizzato da una miriade di venditori di frutta (arance e fichi d’india) ai lati della strada. Insieme alle auto viaggiano asinelli, camion stracarichi di cose, persone e animali, insomma un tragitto impegnativo, ma affascinante.




Arrivati a Meknes raggiungiamo l’hotel Ibis, scelto più che altro per il prezzo vantaggioso, in rapporto ai riad all’interno della medina. Il tanto temuto caldo è più che sopportabile per via dell’umidità praticamente inesistente e così ci avventuriamo quando ancora il sole è alto verso la medina, che dista dall’hotel 10-15 minuti a piedi. Raggiungiamo l’enorme piazza El Hedim che si apre davanti alla meravigliosa porta Bab el Mansour e dopo le foto di rito ci avventuriamo nel souk. Senza accorgercene rimaniamo imbottigliati tra centinaia di persone in vicoli stretti e stracolmi di merce di ogni tipo in vendita (prevalentemente casalinghi e vestiti) e impieghiamo più di un’ora per fare il giro e ritornare alla piazza dove finalmente possiamo respirare! Ci godiamo un aperitivo in uno dei caffè della piazza, che man mano si anima di artisti, venditori e animali, un po’ come la più famosa piazza di Marrakech e poi ci incamminiamo verso l’hotel. Per la prima volta veniamo insistentemente chiamati da bambini (apparentemente ben vestiti e in salute) che vogliono dei soldi e questo ci rattrista molto.




16 luglio:  Meknes - Fes - Meknes


Dopo una pessima colazione in hotel, ci mettiamo in macchina per raggiungere Fes. Decidiamo di prendere una guida (che ingaggiamo all’hotel Ibis) per visitare la labirintica medina. Mettiamo subito in chiaro che non ci interessa vedere negozi, ma ciò nonostante ci toccheranno diverse soste forzate in botteghe varie. La medina è davvero stretta e caotica, le viuzze si moltiplicano ed è difficile riuscire ad orientarsi; per prima cosa visitiamo le famose concerie delle pelli, dove ragazzini gracili sono immersi nelle vasche maleodoranti di tinture chimiche (diffidate da chi vi dice che usano ancora sostanza naturali, ovunque vedrete latte di prodotti artificiali.






Proseguiamo per il souk, dove tra merce turistica varia trionfano gli arredamenti matrimoniali per le sfarzose cerimonie nuziali locali.




Arriviamo poi al vecchio fondaco e alla meravigliosa moschea dove però non è consentito l’ingresso ai non mussulmani.




A pagamento entriamo in una delle tante scuole coranica (Medersa Bou Inania), bella ma non quanto quella che vedremo a Marrakech. Contiamo a girare per il souk con sosta nella drogheria tipica, nel negozio di tappeti e in quello di babbucce, dove rifiutiamo cortesemente quanto ci viene offerto.

Salutiamo la guida che si è rivelata gentile ma non particolarmente brillante. In realtà noi avevamo chiesto una guida ufficiale, ma pur chiedendola in hotel, ce ne hanno chiamata una non ufficiale, che si è comunque rivelata più interessata alle provvigioni sugli acquisti vari, che alla spiegazione della meravigliosa medina.


17 luglio:  Meknes - Merzouga


Ci alziamo prestissimo perché abbiamo davanti quasi 9 ore di auto per raggiungere il deserto. Prendiamo la strada in direzione Azrou - Midelt e rimaniamo incantanti dalla bellezza della foresta di cedri che si estende davanti a noi pochi chilometri dopo Arou. Per un po’ dimentichiamo di essere in Marocco, scordiamo di essere diretti verso il Sahara, ignoriamo il caldo.




Altra meraviglia è la valle dello Ziz, con le sue Kasbah che spuntano tra i palmeti e i nidi di cicogne che spuntano dall’alto dei minareti.




Arriviamo ad Er Rachidia poco dopo mezzogiorno e decidiamo di fermarci alla sorgente di Meski, che si rivela affollata e non particolarmente interessante. Proseguiamo in direzione Erfoud e poi verso Merzouga. Nonostante quello che vi diranno i locali la strada è in perfette condizioni ed praticabile senza alcun rischio con qualunque tipo di auto, anzi diffidate dai locali appostati ai lati delle strade che cercheranno di fermarvi. La temperatura sale e il paesaggio diventa sempre più arido finché in lontananza si cominciano a vedere le dune rosa del Sahara.




Percorriamo l’ultimo chilometro che ci separa dal nostro albergo su strada non asfaltata, ma facilmente praticabile e  raggiungiamo la Kasbah Mohajut. Scegliamo una camera con aria condizionata, spaziosa, ma molto buia. L’albergo ha una bella terrazza con vista sulle dune e una piccola piscina, che prima della partenza per l’escursione del deserto risulta affollatissima. Rimaniamo a lungo a mollo incapaci anche di respirare per l’aria calda e secca che ci assale e solo verso le 21 osiamo fare un po’ di perlustrazione tra le dune e sulla terrazza. Appena messo piede sulla sabbia veniamo intercettati da un gruppo di ragazzi che tentano di venderci con insistenza le solite cose e rimaniamo molto infastiditi perché ci immaginavamo più privacy e romanticismo! Da Mohajut gustiamo una delle migliori tajine e poi ci godiamo il cielo stellato.


18 luglio:   Merzouga


Passiamo la giornata tra bagni e letture e alle 19 partiamo per la tanto sognata nottata nel deserto. Io supero la paura per il cammello, che effettivamente risulterà particolarmente mansueto anche se ben poco comodo! La cammellata dura un po’ più di un’ora con una pausa a metà strada, in tutto siamo 7 persone, ma il numero è molto variabile a seconda del periodo e delle prenotazioni. Il paesaggio è emozionante, i colori meravigliosi, il caldo più che accettabile, le guide splendide. Raggiungiamo il campo tendato, attrezzato con letti, tavolo comune e bagno chimico. Ci gustiamo il tramonto tra le dune, mentre le guide approntano tajine e zuppa. Improvvisamente si alza una tempesta di sabbia e il cielo si copre di nuvole, viene illuminato da lampi lontani e cade anche qualche goccia. Più tardi torna il sereno e così decidiamo di dormire sotto le stelle portando fuori letto e coperte.




19 luglio:   Merzouga - Gole del Todra


Prima dell’alba ci alziamo per raggiungere una duna da cui vedere il sorgere del sole, passeggiamo tra la sabbia tiepida e osserviamo dei piccoli insetti che lavorano alacremente tra le dune. Dopo un buon tè alla menta riprendiamo i nostri cammelli per tornare alla kasbah e sedere e schiena si ribellano con insistenza agli smottamenti e dondolamenti vari! Colazione abbondante, doccia, ultime foto e ci rimettiamo in macchina per raggiungere le gole del Todra, stracontenti dell’esperienza vissuta nel deserto.

Attraversiamo la Valle delle mille Kasbah e raggiungiamo il palmeto di Tinghir, dove abbiamo prenotato una camera presso la Maison Tizgui: un incantevole b&b affacciato sulla palmeraie e a 10 minuti a piedi dalle gole.






Essendo domenica le gole sono iper affollate di turisti del week end che fanno sontuosi pic nic, lavano auto (con tanto di sapone e cera poi deliberatamente vuotati nell’acqua). Ci spostiamo nel palmeto dove però veniamo assaliti da bambini che chiedono soldi e come al solito ci infastidiamo per questo rapporto locali-turisti.

La sera gustiamo una cena meravigliosa sulla terrazza privata e rimaniamo a goderci il fresco e i suoni della natura.


20 luglio:  Gole del Todra - Skoura


Ci spostiamo nel palmeto di skoura, non lontano dalla Kasbah di Ait Benhaddu, dove abbiamo in programma due giorni di assoluto relax in un posto meraviglioso: Sawadi, un piccolo albergo immerso nel verde gestito in modo ecosostenibile da due francesi super chic. Passiamo la giornata tra gli ulivi, i melograni e gli animali, ci riposiamo e ci godiamo una cena fantastica.






21 luglio:  Skoura


Ci facciamo accompagnare da un ragazzo nel palmeto di Skoura, labirintico e affascinante. Camminiamo a lungo e incontriamo molta gente locale che per la prima volta ci sorride e non ci chiede soldi.






Passiamo il resto della giornata a leggere nel meraviglioso giardino e a chiacchierare con i due proprietari dell’albergo, prima di gustarci un’altra cena ottima.


22 luglio:  Skoura - Marrakech


Partiamo alla volta di Marrakech (circa 5 ore), facendo la prima sosta alla famosa Kasbah di Ait Benhaddou, più volte usata come set cinematografico. La visita è interessante se non fosse per le solite “guide”, “parcheggiatori” e venditori che cercano di estorcere denaro in ogni modo ai turisti (in realtà si paga già un biglietto di ingresso dal costo più che dignitoso).




Più tardi proseguiamo la nostra strada attraversando l’alto atlante circondati da un panorama incredibile, strade a strapiombo, oleandri in fiore e piccoli villaggi di montagna.




A metà pomeriggio raggiungiamo Marrekach dove per la prima volta sentiamo davvero caldo per via dell’afa mista a smog. Cerchiamo di districarsi tra auto, taxi e carretti e arriviamo al riad “La Terrasse des oliviers” dove abbiamo prenotato una stanza. Consigliamo vivamente l’esperienza del riad: piccoli alberghi ricavati da case tradizionali all’interno della medina.







Partiamo alla scoperta della medina che immediatamente ci appare molto più facile da girare di Fes; raggiungiamo la famosa piazza Djemaa el Fna attraversando il souk, senza essere eccessivamente importunati dai venditori. La piazza è splendida di giorno, con i suoi venditori di arance e incantevole quando cala la sera e le mille bancarelle di cibo si illuminano e diffondono i profumi della carne alla griglia. Consigliamo vivamente di salire in una della tante terrazze caffé per ammirare dall’alto il movimento dei tanti artisti di strada.




23 luglio:  Marrakech


Visitiamo la scuola coranica Ben Youssef, splendido esempio di architettura locale.







Torniamo verso la piazza principale attraversando il souk e da lì osserviamo il minareto dalla Koutoubia e poi proseguiamo per raggiungere il palazzo Bahia, sontuoso, colorato e sfarzoso, un’oasi di pace all’interno di una medina che non si ferma mai.









Visitiamo poi le tombe saadiane, che invece non ci lasciano particolarmente entusiasti.




Tornando versa casa notiamo moltissimi nidi di cicogne sopra le mura perimetrali della città. La sera altro giro e altra cena nella Djemaa el Fna, dove approfittiamo della buonissima (e poco igienica) carne arrosto.




24 e  25 luglio:  Marrakech


Ultimi 2 giorni di totale relax alle porte di Marrakech, in un piccolo albergo sulla via che porta alla valle dell’Ourika. Ci godiamo il sole, il verde e la pace. Nelle ore meno calde ne approfittiamo per vedere la ville nouvelle che ha comunque il suo fascino e andiamo nel centro locale di artigianato dove finalmente possiamo comprare ciabattine, henné e tajine a prezzi fissi e senza essere assillati!




26 luglio: Marrakech - Milano


Lasciamo il Marocco, a tratti esausti dalla confusione e dalla gente, con la consapevolezza che non vivremmo mai in un posto del genere ma che valeva la pena di visitarlo per la sua bellezza.

 

Marocco