Toscana

Con la scusa della nuova macchina a gpl, molto più clemente al momento dell’esborso da pieno, decidiamo di spostarci di 600 Km per vedere il giardino dei tarocchi di Niki de Saint Phalle in provincia di Grosseto e già che ci siamo ne approfittiamo per un breve itinerario tra la campagna toscana, la costa e le terme.








Restare a casa propria è una negligenza di cui, presto o tardi, si verrà puniti (P. Morand)

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25 Giugno


La prima sosta che effettuiamo è a San Gimignano, a metà strada tra Firenze e Siena, giustamente definita dalla Lonely planet “la Manhattan medievale”, per via delle torri che svettano sopra alle mura del borgo. Passeggiamo senza meta per il bellissimo centro storico per un’ora prima di rimetterci in viaggio.




Continuiamo verso Siena, deviando poi sulla SS 438 dove inizia un percorso panoramico tra le crete senesi. Guidiamo lentamente e indisturbati tra le dolci curve che tagliano le colline disseminate di cipressi e antichi casali, ci fermiamo spesso ai bordi della carreggiata per fotografare e per fantasticare su quando ci ritireremo qui dopo la pensione!




Ci fermiamo ad Asciano, un piccolo borgo addormentato sotto il sole di mezzogiorno e mangiamo i nostri panini nella piazzetta insieme ad altri turisti molto più sportivi di noi, perché hanno in programma il nostro stesso itinerario, ma in bici o a piedi.




Continuiamo verso Grosseto, rimanendo sempre sulle strade secondarie per godere del paesaggio della Val d’Orcia: costeggiamo le vigne di Monatalcino e ci fermiamo a Bagno Vignoni, una delle tante stazioni termali della regione. La particolarità di questo borgo è che la piazza centrale è interamente occupata da una grande vasca termale, dove sgorga acqua a 50°C.




Da qui proseguiamo senza più soste fino a Capalbio, un borgo medievale poco distante dal confine con il Lazio. Montiamo la nostra tenda al campeggio Costa d’Argento e ci dirigiamo in spiaggia per godere della brezza e del sole prima del tramonto. La spiaggia è stretta, di sabbia grossa e scura, il mare calmo, ma decisamente freddino.




La sera visitiamo il borgo di Capalbio, scenografico e romantico, soprattutto il camminamento che segue il profilo sopra le mura, da qui la vista spazia dalle colline fino al mare. Mangiamo in una dei tanti ristoranti-fregatura per turisti: menu standard, prezzi globalmente uguali, qualità media (la nostra impressione è che nulla sia stato preparato in casa: pasta, salsa, creme per crostini industriali, carne surgelata).




26 Giugno


Mattinata dedicata alle terme di Saturnia, che si raggiungono da Capalbio in circa 40 minuti di macchina seguendo una bella strada secondaria tra agriturismi e allevamenti di Chianina.

Le terme libere (non lo stabilimento) si vedono dall’alto qualche chilometro prima e da qui è facile individuare il punto di svolta a sinistra (esattamente in corrispondenza ad un divieto d’accesso...., non c’è nessuna indicazione per le terme) dove c’è un grande parcheggio gratuito e un bar.

Intorno alle piscine e alle cascate ci sono diversi punti per stendere asciugamani e lettini, ma quasi tutti in pieno sole. L’acqua solfurea (quindi non profumata...) sgorga da 2 cascate e qui si forma un primo livello di pozze caratterizzate da getti massaggianti molto potenti; più in basso ci sono altre pozze naturali con getti più deboli e assenti, mentre un terzo livello è costituito da un ruscello con acqua completamente calma. L’altezza dell’acqua non supera i 60 cm e il fondale è costituito da sfere minerali arrotondate (niente alghe, ma è consigliato l’uso di ciabatte o scarpe da barriera). La temperatura dell’acqua è di circa 37°C e si sta piacevolmente a mollo per un paio d’ore. Unica nota dolente la miriade di minuscoli vermetti rossi che nuotano..........






Torniamo a Caplabio per una doccia scaccia-vermi-zolfo (lo zolfo rimarrà addosso per giorni!) e poi andiamo al Giardino dei Tarocchi di Niki Saint Phalle, un’artista che dopo essere rimasta affascinata dai lavori di Gaudi a Barcellona, ha lavorato per costruire un giardino con enormi rappresentazioni degli arcani maggiori. Il giardino è a pagamento (10.60 €) ed è aperto solo nel pomeriggio. Si visita in poco più di un’ora ed è molto godibile anche dai bambini, perché ci sono numerosi punti in cui è possibile toccare, sedersi ed esplorare l’interno dei tarocchi, tutti caratterizzati dall’utilizzo della tecnica del mosaico e dell’arco di Calatrava. Assolutamente consigliato l’acquisto del libro che illustra l’interpretazione dei tarocchi da parte dell’artista.




Dopo cena andiamo a Porto Santo Stefano, il rifugio chic sull’Argentario di molti romani. Come nelle più classiche località di mare, passeggiamo sul lungomare tra le bancarelle e le barche di lusso.




27 Giugno


Riprendiamo la strada verso casa passando dalla costa e ci fermiamo per un po’ di mare nel Golfo di Baratti, dove l’impresa più ardua è quella di trovare posteggio. Il fondo del mare è sabbioso, l’acqua calda, bassa e limpida, la spiaggia è gremita all’inverosimile. Alle spalle un’ampia pineta offre ombra e tante zanzare.




Più avanti ci fermiamo a vedere la famosa “spiaggia caraibica” di Rosignao Solvay, dove gli scarichi a mare dei residui della lavorazione del biacarbonato lasciano sabbia e mare bianchi. La spiaggia è ancora più affollata di quella di Baratti, nonostante il divieto di balneazione (probabilmente per la presenza di mercurio).




Senza più soste (tranne quelle forzate per le diverse code del rientro) torniamo verso casa.