28-30 giugno 2011 Valencia


Break infrasettimanale programmato grazie alla vantaggiosa tariffa ryanair di 20 € a testa. Valencia è una città piccola, facilmente girabile con i mezzi pubblici, ideale per chi ha giusto un weekend a disposizione. L’aeroporto si raggiunge in metropolitana dal centro in circa 20 minuti. Per la visita approfondita della parte storica e dei giardini Turia basta una giornata, mentre un altro è da calcolare per la visita della parte moderna (città delle arti e delle scienze di Calatrava), includendo l’ingresso all’acquario. Per questo un weekend lungo è più che sufficiente per godersi la città, ma anche un sabato e domenica potrebbero essere sufficienti a seconda degli orari dei voli.









Restare a casa propria è una negligenza di cui, presto o tardi, si verrà puniti (P. Morand)

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28 giugno 2011


Partiamo da Bergamo a mezzogiorno quasi puntuali e atterriamo a Valencia dopo un’ora e quarantacinque minuti durante i quali gli assistenti di volo hanno cercato di vendere nell’ordine: sigarette senza fumo, panini, gratta e vinci, articoli duty free, articoli di caffetteria, con poca pace per chi voleva dormire... soprattutto nel frangente i cui la crew ha invitato a festeggiare con un bell’applauso la passeggera che aveva vinto 25 € di buoni ryanair! L’aeroporto è molto piccolo, per cui si esce in due minuti e si raggiunge il livello della metropolitana da cui partano i treni diretti verso il centro (fermata Xativa o Colon davanti alla stazione). Noi abbiamo acquistato la tourist card 72 ore (costa poco meno di 20€ e si risparmia prenotandola da internet), in quanto permetteva l’utilizzo contemporaneo di bus e metropolitane, mentre i giornalieri normali sembrano includere solo uno dei due mezzi. In alternativa si può pensare di utilizzare il servizio di noleggio biciclette cittadino, che prevede un versamento fisso di 10€ per 7 giorni di servizio, più un costo variabile a seconda del tempo che si impiega per riportare la bici in uno dei tanti punti di raccolta self service (non si paga niente tenendola meno di 30 minuti).

Arrivati a Colon scendiamo dalla metropolitana e prendiamo il bus che ci porta verso la zona dell’oceanografico dove abbiamo prenotato una camera all’hotel Medium Valencia. L’hotel è un 3 stelle con camere recentemente riammodernate, grandi e con balcone. La posizione risulta strategica per raggiungere in 10-15 minuti il centro e la spiaggia con i mezzi pubblici e la città delle arti e delle scienze a piedi.

Dopo un tuffo in piscina e una merenda al sole ritorniamo in centro, partendo la nostra esplorazione dalla piazza dell’Ajuntamento, sede del municipio (ajuntamento in spagnolo) e di altri imponenti edifici tra i quali spicca il Palau del los Correos (ovvero il palazzo delle poste).


 

 


Proseguiamo fino al mercato coperto e poi visitiamo (gratuitamente) la Lonja della seda, un edificio gotico del 1400 patrimonio dell’UNESCO, che ospitava il mercato della seta.


 


Passeggiamo per i deliziosi vicoli del Barrio del Carmen fino a raggiungere la Piazza della Reina, dominata dalla cattedrale che unisce con armonia stile romanico, gotico e barocco.


 


Dopo la passeggiata andiamo da Sagardi per un aperitivo rinforzato con pinchos e cerveza. Nonostante faccia parte di una catena di ristoranti presenti in diverse città spagnole la qualità del cibo è buona, mentre la delusione cade sulla cerveza, perché ci viene servita una birra olandese! I pinchos, ovvero fette di pane sovrastate da semplici fette di prosciutto iberico o salmone, piuttosto che da polpettine o chorizo, fino ad arrivare a quelli più complessi (e voluminosi) costano tutti 1,80€ e si prendono liberamente dal bancone, lasciando nel piatto gli stuzzicadenti che verranno poi contati al momento di pagare. Dalla cucina escono periodicamente pinchos caldi che le cameriere offrono ai vari tavoli, sempre allo stesso prezzo.


 


Dopo l’aperitivo-cena riprendiamo il bus e ci spostiamo nella Ciudad de las Artes y las Ciencias per vedere gli splendidi edifici di Calatrava illuminati. La sera questo quartiere è molto meno popolato rispetto al centro e non ci sono bar o ristoranti aperti all’interno del complesso per bere o mangiare, ma sicuramente è da consigliare una visita anche con il buio per gli amanti dell’architettura contemporanea.


 


In dieci minuti di passeggiata, godendoci la meravigliosa serata fresca, ritorniamo verso il nostro albergo.


29 giugno 2011


Torniamo ad esplorare il centro partendo dalla Stazione del nord, che è un bell’esempio di edificio modernista degli inizi del 1900. E’ situata accanto alla Plaza de toros, che ospita le corride cittadine.


 

 


Proseguiamo verso il mercato coperto alimentare, ospitato all’interno di un edificio liberty, paradiso per gli amanti del cibo in generale, del pesce in particolare, che fa bella mostra di sè tra le corsie ordinate dei commercianti. Molto meno turistico di quello di Barcellona e per questo forse anche più interessante.


 

 


Sempre a piedi ci spostiamo verso le Torres de Quart, all’ingresso del Barrio gotico: è possibile salire gratuitamente e dall’alto si ha un colpo d’occhio magnifico sulla città.


 


Ripassiamo dalla Piazza della Reina dove beviamo la nostra prima horchata de chufa: una bevanda tipica e quasi esclusiva di Valencia, estiva, ipercalorica, ottenuta appunto con gli chufas, ovvero piccoli tuberi simili a noccioline, che vengono macerati con acqua e zucchero. Il gusto è molto simile al nostro latte di mandorle.


 


Dopo una fideuà acquistata presso il mercato coperto (variante della paella preparata con riccioli di pasta)dedichiamo il pomeriggio ad un po’ di shopping.


Nel tardo pomeriggio ci spostiamo in bus verso la spiaggia di Malvarosa, dove abbiamo in mente di fermarci a mangiare una paella. La spiaggia è immensa, il mare troppo torbido per i miei gusti “raffinati”, i localini che immaginavo “vista mare” sono lontani dalla costa, tutti un po’ old look, ovunque è pieno di italiani giovanissimi in vacanza balneare, l’atmosfera è decisamente decadente. L’area costruita per l’America’s cup giace semi abbandonata, i resti del gran premio di pochi giorni prima amplificano la nostra impressione di desolazione.




Decidiamo quindi per un cambio programma e torniamo nel barrio del Carmen, dove gustiamo una paella strepitosa e soprattutto fatta al momento (infatti abbiamo aspetto più di 40 minuti per averla) da Abierto, insieme a delle patatas bravas (patate servite con una golosa maionese all’aglio) e una caraffa di sangria. Prezzo assolutamente contenuto, atmosfera piacevole, proprietario molto interessante. Vorrei ricordare a tutti che la paella valenciana non contiene crostacei, bensì solo pollo e coniglio e in alcuni casi lumache e vorrei precisare a chi desidera non sembrare un turista, che nessun valenciano mangerebbe mai una paella di sera (non so se per via della dieta dissociata....)




Dopo cena passeggiamo nei giardini del Turia, costruiti sul letto dell’omonimo fiume che circondava la città e che è stato poi deviato in seguito ad un’esondazione che aveva danneggiato gravemente la città. Arriviamo fino al Palau della musica, dopo aver attraversato alcuni ponti splendi tra cui il Puente del Mar.


30 giugno 2011


Giornata dedicata all’esplorazione della Ciudad de las Artes y las Ciencias e in particolare dell’acquario, che al momento è il più grande d’Europa. Arriviamo per le 10 (ora di apertura) per cui dobbiamo fare solo una rapidissima coda per i biglietti (18,50 € con lo sconto Valencia card, altrimenti 24,50€). L’oceanografico è strutturato in padiglioni all’interno dei quali si trova uno specifico ambiente marino, mentre all’esterno sono presenti le vasche con i leoni marini, i pinguini che vivono nei climi temperati, le vasche dei delfini, dei fenicotteri rosa, oltre ad una gigantesca voliera all’interno della quale è possibile entrare per osservare uccelli favolosi. Circa 3 volte al giorno (sicuramente alle 12 e alle 15.30) è previsto lo spettacolo con i delfini, ma anche nelle altre vasche sono periodicamente presenti degli operatori per delle spiegazioni. Molto carini all’interno dei padiglioni i 2 tunnel che consentono di osservare i pesci e i grandi mammiferi marini da sotto.


 

 


All’uscita dall’acquario ci rifocilliamo con un’horchata fresca, poi passiamo nel vicino centro commerciale per l’acquisto di alimenti più solidi e facciamo un mini pic nic nei giardini del Turia. Un po’ di relax al fresco di una palma, prima di riprendere i bagagli in hotel e dirigerci in aeroporto.


 
 

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